Sempre più spesso negli ultimi tempi si sente parlare di cremazione.
In Italia il numero di cremazioni cresce costantemente da anni.
Dai dati del 2013, dove le spoglie cremate sono state circa 111.000, si è saliti a più di 141.500 nel 2016. E la tendenza pare in costante aumento.
Si stima che ad oggi un italiano su 4 sceglie questa opzione.
Più questa pratica si diffonde più i guasti sugli impianti di cremazione diventano un grosso problema sia per chi conduce il forno, sia per le povere famiglie che vedendosi rimbalzare la salma da un comune all’altro aggiungendo altra drammaticità ai già tristi momenti…
Devi sapere che la diffusione delle cremazioni in Italia non è omogenea
Le regioni dove la cremazione è più diffusa – in termini di rapporto percentuale delle cremazioni eseguite sul territorio rispetto al dato nazionale – continuano ad essere:
- Lombardia (25,8 %)
- Emilia Romagna (14,6%)
- Piemonte (14,3%),
quelle che tra l’altro, dispongono del maggior numero di impianti di cremazione operativi (12 per ciascuna delle tre regioni).
La crescita percentuale maggiore tra 2016 e 2015 (anno nel quale nelle regioni interessate hanno pesato fermi e rallentamenti degli impianti) si è avuta invece in:
- Sardegna (+41, 8 %),
- Puglia (+39,5 %)
- Sicilia (+21,3 %)
Come testimoniano i numerosi articoli nel web (clicca sui link sotto per leggerne alcuni) la gestione dei fermi impianti dei crematori si sta rivelando una grande problematica.
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Il forno crematorio è ancora guasto
Il più delle volte capita che le salme vengano dirottate in crematori più o meno vicini.
Crematori che nella stragrande maggioranza dei casi sono già al limite della capienza di cremazioni giornaliere.
Già perché ogni cremazione richiede un tempo minimo, in base alle dimensioni e potenza del forno crematorio.
Un altro fattore che influisce notevolmente è se si tratta di un forno di un grande centro urbano che lavora a ciclo continuo, oppure di un piccolo centro che lavora accendendo e spegnendo il forno a intermittenza.
La cremazione è un processo ciclico e discontinuo, cosiddetto “a batch” e di durata limitata. All’accensione del forno c’è una fase di pre-riscaldo del crematore. Poi può avvenire la cremazione.
Ad oggi, ad ogni accensione si deve attendere fino a 1 ora, prima che i fumi caldi del crematore raggiungano la camera secondaria dove è installata la sonda adibita alla misura dell’ossigeno.
E finché la sonda (scaldata dai fumi) non raggiunge la temperatura minima di funzionamento, non puoi bruciare.
“Può essere una bella seccatura dover aspettare tanto. Oltre che un notevole spreco di tempo ed energia, non credi?”
Risparmio a parte che è sempre un fattore da non sottovalutare, prova a pensare:
“e se esistesse un modo per ridurre a ZERO i tempi di attesa all’accensione, avendo la possibilità di iniziare a cremare sa subito?”
Certo non risolveresti definitivamente il problema dei guasti e relativi fermi impianti, ma ogni giorno potresti tranquillamente arrivare a fare una CREMAZIONE IN PIÚ.
Anche se UNA cremazione in più potrebbe non sembrarti molto, in questi momenti di crisi, che spesso arrivano anche prolungarsi per mesi prima che il forno crematoria venga riparato, in realtà fa la differenza eccome.
” Leggendo i vari articoli pubblicati sulle testate on-line, mi immagino proprio la scena tipica,
decine di famiglie che giustamente protestano con i malcapitati di turno,
che nella maggior parte dei casi si trovano ad affrontare situazioni di cui non sono colpevoli. “
Se ogni forno crematorio della zona, avesse la possibilità di fare una cremazione in più al giorno, il problema non sarebbe completamente risolto, ma sarebbe sicuramente possibile arginarlo in maniera più efficace.
E se la soluzione fosse persino facile da implementare sugli impianti preesistenti, richiedendo solamente la sostituzione di uno dei componenti del forno, non credi che andrebbe almeno presa in considerazione?
Con OxyPink questo problema non esiste più.
La sonda ha un sistema di riscaldamento integrato ed è pronta in misura in meno di 10 minuti da quando la colleghi per la prima volta.
E da quel momento in poi resterà sempre in misura per tutta la sua vita, a prescindere dai cicli del forno, assicurandoti la continuità di esercizio del crematorio e una riduzione significativa dei costi legati al consumo di metano.
Per questo e molti altri motivi, tra cui la spedizione garantita in 7 giorni lavorativi, dovresti valutare di equipaggiare il tuo forno crematorio con una sonda Oxypink.
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