OxyPink – effetto mojito nei forni crematori


I fumi di combustione di un forno crematorio sono estremamente aggressivi. Lo vedi tutti i giorni e non devo essere certo io a spiegartelo.

Ti sarà capitato qualche volta di bruciare un pezzetto di plastica. Un fumo nero e una puzza tremenda!

Fai le debite proporzioni e pensa a che ambiente può esserci bruciando a temperatura elevatissima una cassa di legno verniciata con vernici a base di solventi e con all’interno un corpo umano.

 

UN VERO E PROPRIO INFERNO….

 

Alcuni costruttori, propongono modelli di sonde con il sensore esterno, in prossimità della testa della sonda.

Questa soluzione, anche se apparentemente più duratura perché lontana dallo sporco, risente dell’effetto Mojito. Si hai letto bene!!! Mojito.

 

 

Avrai sicuramente provato a berne uno. Delizioso, ma per assaporare la bevanda devi prima di tutto aspirare con forza dalla cannuccia, e facendo ciò capita spesso che un pezzettino di ghiaccio tritato o una foglia di menta ostruiscano il passaggio della bibita.

La stessa cosa accade nelle sonde di tipo semi-estrattivo, dove il tubo della sonda  immerso all’interno della camera di post-combustione, assieme al gas da analizzare, risucchia le ceneri e tutta la polvere che si trovano nei fumi di combustione.

È facile immaginare come tutta questa sporcizia possa accumularsi e addirittura ostruire completamente il tubo, con conseguente perdita della misura.

 

Ma non è solo il tubo interno che rischia di otturarsi.

 

Essendo l’unità sensibile delle sonde semi-estrattive posta al di fuori del processo, il gas da analizzare deve essere trasportato fino al punto di analisi.

Ciò viene fatto per aspirazione, di conseguenza il gas campione passa attraverso filtri e  tubi, aumentando la possibilità che ci sia qualche ostruzione durante il percorso, con conseguente perdita della misura di ossigeno, che a sua volta provocherebbe un fermo impianto. 

 

Analizzatori con il sensore in punta si dimostrano evidentemente più affidabili, per i seguenti motivi: 

 

1)  Il gas polveroso  del processo non viene fatto circolare in spazi ristretti, ma la misura di ossigeno avviene direttamente nel processo, al naturale passaggio del gas. Non c’è possibilità che si presenti l’effetto mojito.

 

2) Proprio come un autovelox controlla le auto che passano e scatta la foto in caso superino il limite, la sonda controlla costantemente il flusso di gas monitorando la % di ossigeno.

 

 

Se vuoi saperne di più su OxyPink scarica l’e-book gratuito cliccando qui sotto.